Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

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valerio
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Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

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HOUSEPETS! La serie
Stagione II
Episodio 11 – CuoreAmore & nuovi vicini
Di VALERIO


1.
24 Garden Drive, Babylon Gardens

Solo i nuovi arrivati nella più importante comunità ‘Pet-Friendly’ dello Stato potevano non sapere a chi appartenesse quella villetta dalle pareti color crema e il tetto rosso, circondata da un bel prato ampio recintato da un classico steccato pure crema.
Chi lo sapeva, in quel momento se ne stava ben nascosto dietro i cespugli vicini, fra le cime degli alberi, o osservava la strada dai tetti. Persino la frizzante aria autunnale era immobile. Sembrava quasi che stessero attendendo la visita del Presidente degli US&A e non l’arrivo della nuova famiglia che avrebbe preso il posto di Roger Truman e di Sasha, ora che lei era con la famiglia Byron e lui in Arizona.
“Mi sto gelando il sedere,” disse un familiare vocione da dietro un cespuglio, mentre il suo proprietario spostava i propri occhi verdi su un paio di colore azzurro proprio sulla sua testa. “Sei sicuro che fosse oggi, Fox?”
Gli occhi azzurri scesero verso quelli verdi. “Non fa così freddo, Rex, e sì, ne sono sicuro. Papà non ha che fatto che parlare del nuovo vicino e che sarebbe arrivato oggi. Non so perché stesse ridacchiando.” Dopodiché si udì un fruscio statico, mentre un’antenna argentea spuntava dal cespuglio. “Echo 1 a Echo 2: vedete niente? Passo.”

Un’identica antenna spuntò dall’albero posto in prossimità della curva cieca.
“Echo 2 a Echo 1,” disse la voce di Felix. “Ancora niente, signor Presidente! Lucky, quota periscopio”
“Pronti!” sussurrò la voce del malamute. Un attimo dopo, la testa del cane emerse dalle fronde, e Lucky McCartney iniziò a scandagliare i dintorni con il binocolo Zeiss che era stato prestato, insieme ai walkie-talkie, dal Papà di Felix…
“Allora?” chiese Felix.
Da quella posizione, il malamute poteva facilmente coprire ¾ della comunità, e soprattutto le sole vie d’accesso che avrebbero portato alla ex casa di Sasha. Il camion dei traslocatori aveva già portato tutto in casa, mancavano solo gli abita—
Un bagliore di lamiera attirò la sua attenzione! Lucky mise a fuoco, ed eccolo lì, un veicolo color blu cielo col tettuccio bianco e un portapacchi a griglia saturo di bauli –Land Rover 109 LWB 5 Porte Safari, proprio come il Papà di Fox aveva detto!
Il cane lasciò andare il binocolo, affondò le mani fra le fronde e tirò fuori una trombetta. Gonfiò fieramente il petto e suonò un’adunata da manuale! Fatto ciò, lanciò un ululato non meno potente. “Sta arrivando! Tutti in posizione e pronti per l’operazione ‘Benvenuto’!

Fox era ancora sotto choc, avendo ricevuto quel concertino dritto nell’orecchio. “Lucky, con tutto l’amore del mondo,” disse appena ebbe recuperato parte della sensibilità auditiva, “dovevi prima ululare e poi suonare.” Si mise un dito nell’orecchio. “Ahio.” Poi aprì un altro canale. “Echo 1 a Echo 3. Passaparola, anche se mi sa che ormai lo sa tutto il vicinato.”
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Lucky Charm Grove for the Abandoned and the Ferals

Il Procuratore Distrettuale Alex Costantin uscì dall’armeria del rifugio. Non sembrava affatto felice, anzi, non lo era per niente.
Era la prima volta che malediceva i multi ridondanti sistemi di sicurezza di quel posto: nessuna guardia era uscita dai confini del Charm, mentre un pazzo bombarolo minacciava di fare saltare mezza Overview Grove, e le sole armi presenti, oltre alle Beretta ed ai Taser ATM26, erano i fucili HK416, e nessuno di quelli aveva un raggio superiore ai 900 metri. In più, non erano certo caricati con i .408 CheyTac che avevano fatto scempio del motore del furgone del fu Carl Coppers.
Quanto allo stesso Coppers, al ‘Ciccione del PETA’ come lo chiamavano tutti, c’erano pochi dubbi che fosse morto. Anche se il corpo non era stato trovato, il sangue rimasto sulla scena del crimine era un po’ troppo per una ferita a cui si potesse sopravvivere, e la CSU aveva dichiarato che a quel punto il corpo era stato trascinato via di peso…
Tutto puzzava di ‘giustizia privata’, ma senza prove Alex non avrebbe osato sollevare un polverone ai danni di Martin Foster, non ora che era uscito come una specie di eroe insieme al fratello. In più, la sua trovata di mettersi in diretta radio con le autorità ed i media aveva dato un colpo mortale alla reputazione del PETA. L’ASPCA ringraziava.
Alex rivolse un’occhiata di fuoco a Martin e a Joel. “Per quanto quel farabutto meritasse di fare una brutta fine, doveva essere la legge a dettarne i modi, e non la vendetta personale. Preghi che non scopra niente, Foster: quando qualcosa la coinvolge direttamente, è come aprire il Settimo Sigillo.”
Martin tese la mano. “Si assicuri di spargere la voce, allora, Kostya. Magari la prossima volta ci ripenseranno.”
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“Ed eccoci arrivati, teppa!” disse la donna al volante. Aveva un accento e una parlata che persino il ferrato figlio del Texas le avrebbe invidiato. “Non è un posto fantastico come vi avevo promesso?”
Noioso!” le risposero due voci dal pianale.
La donna, che indossava una specie di uniforme grigioverde corta più adatta al clima di un’estate africana che all’autunno locale, incluso un cappellaccio con una banda tigrata, fece un cenno con la mano. “Nahh, vedrete che vi farete un sacco di amici! Qua gli animali li sanno trattare bene, o pensate che mamma vostra vi porterebbe davvero in un posto noioso?”
“Ci hai portati via da casa,” le rispose una voce la cui specie il cui timbro non sembrava essere ne’ canino ne’ felino. “E qui non ci sono prati grandi come a casa, e persino l’erba sembra rachitica. E fa un freddo della malora.”
“Se abbattessero tutte queste stupide case,” disse invece una voce canina, “potrei sgranchirmi un po’ le gambe. Diventerò rachitico come quei tizi della Stazione Spaziale, e morirò triste, ecco!”
La donna ridacchiò. Aveva un volto quasi cotto dal sole, che le conferiva un aspetto…mascolino. E il fatto che non avesse un filo di trucco e che i suoi bicipiti fossero quelli di una figlia della terra non aiutava. “E io, allora? A mammà ci pensate, qualche volta? O preferivate stare a lavorare per McKenna? Almeno qui possiamo farci una bella vita tranquilla, alla faccia di chi ci vuol male. Amen?”
“Amen,” risposero le due voci, rassegnate.
“Ehi, vedi un po’, siamo arrivati!”

Il veicolo svoltò verso il garage, mentre la saracinesca si apriva automaticamente.
Una volta dentro, il motore fu spento. Subito dopo, la donna scese ed andò ad aprire il portello posteriore. “Coraggio, cocchi, che mi sa che fra poco arrivano i vicini per i saluti.”
I due animali brontolarono, mentre scendevano. Uno di loro aveva…gli zoccoli?
---
Casa Milton

I tre lupetti di Miles stavano giocando in giardino con Daryl, che era di turno per tenere loro compagnia.
All’improvviso tutti e quattro si fermarono nel mezzo della lotta. I loro nasi puntarono in direzione della ex casa di Sasha. All’inizio, pensarono di essersi sbagliati, ma più fiutavano l’aria, più seppero che non era un’allucinazione olfattiva.
“Ho come voglia di un bel cosciotto,” disse il primogenito di Miles. Gli altri si leccarono le labbra.
---
I tre nuovi vicini ebbero giusto il tempo di uscire dal garage, che si ritrovarono circondati da una folla di animali entusiasti che reggevano un grande striscione con su scritto ‘BENVENUTA FAMIGLIA MCBRIDE!’
Per quanto concerneva il saluto che i membri de Club del Buon Cane volevano rivolgere ai nuovi arrivati, esso si fermò al “BENV—“ prima di piombare in un silenzio stupefatto.
Accanto alla donna stava un cane da pastore australiano, un maschio dal pelo marrone e azzurro con delle chiazze nere e il muso venato da una striscia bianca.
Accanto al cane, stava…una pecora. Cioè, un ariete, anche se era robusto come un bisonte in miniatura, e il suo vello era decisamente nero, facendo risaltare le corna. E se gli altri animali bipedi sembravano sempre più ammutoliti, lui sembrava sempre più seccato. “Sì, sì, sono un ariete. Vado a quattro zampe, sono commestibile, faccio la lana e se qualcuno di voi sacchi di pulci prova a sbavarmi dietro come se fossi il suo prossimo pasto, lo metto io sulla griglia. Capeesc?! A proposito, io mi chiamo Orion, il mio cosiddetto custode è Dell, e la nostra Mamma si chiama Gavina. E ora, o ci aiutate con i bagagli, o smammate!”
Fox deglutì. Non per la scontrosità del nuovo arrivato, quanto perché, effettivamente, solo vederlo gli metteva addosso una fame della malora! L’husky si avvicinò alla donna e al cane, facendo attenzione a non incrociare gli occhi smeraldini del past—di Orion. Poi tese la mano alla donna: “Ah, io mi chiamo Fox, sono il Presidente del Club del Buon Cane e…be’, benvenuti a Babylon Gardens. I nostri genitori sono tutti al lavoro, ma sono sicuro che si faranno vivi presto.” Poi tese la mano a Dell. “Molto piacere.”
Dell lanciò uno sguardo diffidente alla mano tesa, come se fosse un ricettacolo di chissà quali malattie. Gavina McBride diede una gomitata al suo cane. “E dagli ‘sta mano, ragazzo! Che figura mi fai fare?”
Dell strinse la mano di Fox. “’cere.” Borbottò.
Fox scodinzolò. “Vi aiutiamo con i bagagli, allora?”
La donna scosse la testa. “Ragazzi, vi fareste male: è roba pesante assai, quella.”
“Ci pensiamo noi,” dissero due cani ben conosciuti nel vicinato, ma di fronte ai quali anche Orion si sentì un microbo.
“Santa polenta,” disse Gavina alla vista di Antares e Aldebaran. “Ma siete stati partoriti o fabbricati?”
I cani si presentarono, sempre muovendosi specularmente l’uno all’altro, e provarono di avere una presa d’acciaio. Gavina disse, “Be’, ragazzoni, penso proprio che possiate aiutarci, se proprio ci tenete. Abbiamo messo delle etichette sui bau—“ Ma a quel punto, un’orda di pellicce si era gettata entusiasta verso la macchina. Sembrava avere appena invitato un’intera classe di bambini a giocare dentro Fao Schwarz!
Gavina diede una carezza alla testa di Dell. “Allora? Pensate ancora che qua ci si annoi?”
---
“Grape, non credo che sia una buona idea, ora che ci penso…*erk!*” l’ennesimo tentativo di Joey Parker di fuggire fu nuovamente frenato dal robusto guinzaglio saldamente fissato al collare. Tuttavia, cercò lo stesso di tirare con tutta la forza che aveva, con le mani saldamente fissate al collare, almeno per non strozzarsi…
Dall’altra parte del guinzaglio, la gatta lavanda dei Sandwich ferma davanti alla porta di una villetta, non sembrava stare facendo il minimo sforzo per tenere Joey. Alla fine, decise di tirarlo a sé, e quando se lo ritrovò faccia a faccia, disse, “Stammi bene a sentire, cuor di budino: mi sono impegnata per trovarti una ragazza, e penso di esserci riuscita. Non so se la magia funzionerà al primo colpo, ma ammetto che ci spero, perché non mi va di inseguirti come se fossimo ad un rodeo, chiaro? Perciò adesso io suono, tu e la gattina dei tuoi sogni vi presentate e tu sembrerai contentissimo di questa prima chance di non essere più solo, soprattutto ora che Squeak se n’è andata. Cos’è, ci tieni così tanto a passare le giornate da solo?”
Joey scosse la testa. “È che…insomma, e se poi loro mi fanno qualche scherzo strano? Insomma, non hanno la fama di essere proprio…tranquilli.”
Grape mise Joey davanti alla porta di casa. Gli tolse il guinzaglio, gli prese la mano, la chiuse a pugno, e la sollevò mettendola vicino alla porta. “Sai bussare, vero? E ricorda: non provare a fuggire, intesi?” Grape si ritirò verso un cespuglio, sia per essere discreta, che per saltare addosso al giovane cane in caso di necessità.
Joey tirò un profondo respiro: per quanto lo riguardava, Grape doveva essere proprio incinta, visto come stava diventando sempre più nervosa. Joey ebbe anche una visione curiosa del suo appuntamento con la faccia gonfia dopo opportuna opera di convincimento da parte della sua amica…ma riuscì a trattenersi dal rabbrividire. Cesar Millan, aiutami!
E bussò alla porta.
Poi la porta si aprì, lentamente, scricchiolando, rivelando un corridoio stretto ed immerso nella penombra.
Una penombra nella quale apparve all’improvviso un paio di occhi obliqui, sinistri, di un azzurro chiaro, intenso, tagliato da due pupille come lame di coltello. “Benvenuto, straniero,” disse una voce ronfante.
Poi un altro, identico paio d’occhi apparve accanto al primo. “Sssei qui per incontrare il tuo dessstino, giovane figlio di Ssssirio?”
Un terzo paio d’occhi fiammeggiò sopra gli altri due. “Allora entra. Affronta la più profonda delle tue paure o soccombi.”
Joey cercò di arretrare. “Ah, Grape? Pensandoci bene, conosci qualche cagnetta che—GACK!!” mani artigliate coperte da pelliccia bruna lo afferrarono con forza e lo tirarono dentro! Poi la porta si chiuse con violenza.
Grape uscì dai cespugli e si allontanò, mentre dalla casa venivano le urla disperate di un cane. “Esagerato.” Commentò con una scrollata di spalle.
Last edited by valerio on Sat Sep 18, 2010 4:09 pm, edited 1 time in total.
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Andrea »

I have to read this yet, but I know it is just as awesome as the others :mrgreen:
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Andrea »

Oh, my god, Joey and Bigglesworth? D: Which one?Still have gender problems like this one https://www.housepetscomic.com/2009/08/ ... lications/ :lol: oh, and lol at the goat XD
Last edited by Andrea on Sat Sep 18, 2010 3:33 pm, edited 1 time in total.
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by valerio »

Andrea wrote:Oh, my god, Joey and Bigglesworth? D: Which one?Still have gender problems like this one https://www.housepetscomic.com/2009/08/ ... lications/ :lol: oh, and lol at the goat XD
I'm SO gonna have fun with this, man! And hey, the gender mistakes are practically half the fun! :lol: Also, yes, I definitely wanted to introduce an interesting character here. Never underestimate a ram! :evil:
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lightwolf21
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by lightwolf21 »

I had to take a break from homework to check forums, and another chapter is already up. :D
Great job, as always, Valerio.
Heh. Look at that... I started an actual Housepets! fan-fic.
https://www.housepetscomic.com/forums/v ... 70#p131370
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IceKitsune
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by IceKitsune »

Well a Ram should make for an interesting character can't wait to see where that goes. :lol: Joeys predicament is funny I hope it helps though.
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valerio
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by valerio »

2.
Casa McBride, 24 Garden Drive, Babylon Gardens

Il baule etichettato con la dicitura ‘camera da letto-Mamma’ fu deposto vicino al comò come voleva la nuova proprietaria della casa che fu di Roger e Sasha Truman.
“Questo era l’ultimo,” disse Aldebaran, disciplinatamente fermo sull’attenti. Ansimava, ma aveva anche un gran sorriso. “Possiamo fare altro?”
Gavina McBride guardò i bauli ordinatamente disposti nella stanza. Poi oltrepassò quell’enorme lupoide nero e si diresse verso la camera di Dell, dove gli altri bauli erano stati ben ordinati secondo le disposizioni del rude cane da pastore australiano. I cani che avevano aiutato, in compenso, stavano soffrendo vari gradi di stanchezza e giacevano in un mucchio scomposto a terra. Erano talmente accaldati per la fatica che avrebbero potuto fondere un ghiacciaio.
Il giro delle altre camere portò Gavina fino in cucina, la stanza che ospitava il maggiore numero di bauli. L’altro gemello – Antares, giusto? – aveva a sua volta fatto un mezzo miracolo. La donna si grattò la testa, perplessa. “Ragazzi, avessi tempo di fare spesa, vi comprerei l’intero reparto scatolette solo per ripagarvi. Siete stati…grandi.”
“Oh, non c’è bisogno!” rispose il colosso. “Papà starà organizzando una bella grigliata di benvenuto insieme agli altri vicini, per stasera, e naturalmente siete invitati tutti. Ви будете любити його!”
“Oh. Sei russo?”
“Ucraino, signora.
“Spero che non serviate caviale, o salsa di menta,” disse l’ariete di nome Orion, entrando in cucina. “E io vengo solo se non vi metterete a fare battutacce sul menu.”
“Scusate i miei ragazzi,” disse Gavina, sedendosi al tavolo da pranzo. “La verità è che c’era un sacco di spazio, dove abitavamo prima, e qui…è pur sempre come finire in prigione, e poi voi yankees siete proprio strani.” Ridacchiò. “Mai visto un branco di cani darsi tanto da fare per i bagagli di un vicino!”
“Oh, non è niente: è bello accogliere bene i nuovi vicini! Chi viene a vivere qua è una brava persona.” Antares non aggiunse ‘di solito’, non voleva guastare la prima giornata di questa strana ma simpatica signora. “Di dove siete?”
“Sono nata e cresciuta nell’Australia Meridionale, e ho lavorato tutta la vita al Ranch di Anna Creek Station. Poi mi sono comprata una fattoria per conto mio, e le cose sembravano andare bene…fino ad incendio che ha mandato in fumo il mio…investimento.”
“Mi dispiace molto, madame,” disse Antares.
“Chiamami Gavina, bel ragazzone. Ad ogni modo, sono finita qui perché un mio parente abita vicino alla città, a Terrace High. Si era offerto di trovarmi un appartamento lì, ma Dell e Orion sono tutto quello che mi è rimasto, e non li infilo in una scatola per topi. Così mi ha aiutato a comprare casa ai Gardens. Non è il grande Outback, ma meglio che essere separati.”
“Ah…” Antares cercò il modo più educato di esprimere un dubbio su Dell. “Perché il suo-il tuo cane sembra così…nervoso?”
Gavina sospirò. “Dell maniaco dell’igiene è. Sembra da matti, visto che è nato e cresciuto in una fattoria e si sporca dalla mattina alla sera, ma appena può si fa una doccia e si lustra come una vera signorina, e ha la stessa cura per Orion. Hai notato come profuma, quel bestione?”
Antares scosse la testa. “No, a dire il—“ all’improvviso i suoi occhi si contrassero come spilli, e si irrigidì tutto, per poi darsi una manata sulla fronte. “чорт забирай! Mi scusi, devo andare! Verrà qualcuno a visitarvi, e benvenuti di nuovo ciao!” E fu fuori dalla cucina prima ancora che la nuova vicina potesse capire che stesse succedendo.

Fox si sporse cautamente nella stanza. “Permesso?”
La stanza di Orion era stata ricava dallo studio al piano terra. Una vera stalla, anche se pulita e odorosa di lanolina. Acqua e cibo venivano forniti da due distributori. Fox osservò quella specie di pastone verde che odorava di erba e qualche sostanza chimica indefinita.
Nel momento in cui Fox si era sporto dentro, l’ariete mise il blu-ray in pausa. “Vieni pure avanti, capo.”
L’husky entrò. “Vedo che ti hanno già sistemato tutta la stanza…”
“Mammà l’ha fatta sistemare prima che venissimo. Non voleva che mi annoiassi…ma credo che non servirebbe a molto restarsene chiuso in stanza a vedere Spazio: 1999, vero?”
Fox scodinzolò. “Mi piacciono quei vecchi telefilm, ma preferisco leggere.” Si guardò intorno. “Dove tieni le tue cose?”
“Dell consulta i cataloghi in rete e io gli ordino quello che mi serve. Almeno, so schiacciarli anch’io i pulsanti ‘play’ e ‘stop’.” L’ariete si alzò in piedi. “I libri sono roba da stupidi intellettualoidi, comunque. Allora, vogliamo conoscere questo meraviglioso vicinato? Sono a metà della puntata sul sole nero. E perché mi guardi a quel modo? Che hai da sorridere?”
Fox gli mostrò un sorriso tutto denti. “Mi ricordi qualcuno, tutto qui.”
---
Quasi mezz’ora.
E tutto taceva.
“Ehi, Grape!” disse Maxwell al cespuglio, da cui spuntava una coda color lavanda.
La coda si gonfiò in modo esplosivo. Un attimo dopo, la pianta sibilò, “Ssssh!”
Max entrò nel cespuglio. I suoi occhi acquamarina apparvero accanto a quelli gialli di Grape. “Che si fa?” disse subito lui, in tono da cospiratore.
“Sto aspettando.”
“Cosa?”
“Ho combinato a Joey un appuntamento con una Bigglesworth. È ancora dentro casa. Potrebbe essergli successo qualcosa.”
“’Potrebbe’?” disse Max. Il suo sguardo si fece stupefatto. “Ma come hai potuto fargli una cosa del genere?”
Gli occhi di lei rotearono verso l’alto. “Non lo sapevi che ci sono un paio di cinofili, fra loro?”
Max sospirò. “Evidentemente no. Però, mentre aspettiamo notizie dal nostro intrepido eroe, potremmo…” lo sguardo di lui si fece malizioso come il suo tono. “Hmm?”
Gli occhi di lei, invece, si fecero torvi. “Giù quella zampa, signorino, o ti pareggio l’orecchio. Ma ti pare il momento di pensare a simili cose?”
Lo sguardo di Max si fece triste. “Aww, micio vuole coccoli!”
“E micia vuole sapere se Joey sta bene. Coraggio, vediamo come sta andando.”
“Non è educato spiare gli amici.” Stavolta, il familiare bagliore di zanne accompagnò quella frase.
“È educato salvare loro la vita. Ora seguimi, su.”

Poco dopo, due gatti molto curiosi raggiunsero la finestra della…eccentrica proprietaria dei dieci felini battezzati tutti nello stesso modo. Forse c’entrava il fatto che erano tutti praticamente identici. Che fosse stata una mamma molto fertile, clonazione o semplice coincidenza, il risultato era lo stesso: nessuno si divertiva come Mr. Bigglesworth ad incasinare le menti dei vicini.
“Quando ho sparso la voce che Joey cercava una fidanzata felina, quella gatta è stata la prima a farsi avanti. Sembrava sincera.”
“Una Bigglesworth?”
“Okay, okay, anch’io ero disperata: adesso che Squeak e Spo se ne sono andati, e Bino è all’Accademia, Joey è proprio da solo, e mi fa una gran tristezza. Gli ho promesso di trovargli una compagna prima di Natale, ma anche in questi tempi più illuminati, in tanti non osano farsi avanti. E ora su, vediamo un po’ cosa succede. Dammi una mano, paparino.”
Maxwell osservò la pancia ancora piatta della gatta, mentre incrociava le mani per farle da sgabello. Non ci credeva ancora, forse portava i suoi figli in grembo! Ma perché il tempo passava in modo così dannatamente lento quando si trattava di aspettare le buone notizie?!? A Max sembrava che mancasse un anno e non pochi giorni prima dell’ecografia e non…
“Wow!” disse Grape.
“Che fu?” fece il gatto nero, Poi saltò su e, restando arrampicato al bordo, vide…e gli venne un mezzo accidente. “Wow sì.”

Una musica araba suonava nella stanza dove tutti i Bigglesworth erano alloggiati. Cinque degli identici gatti siamesi ballavano una danza del ventre, vestiti da odalische, e intonando vocalizzi con toni acuti. Vapori d’incenso venavano l’aria di tinte rosa.
Sul tavolino di tek al centro della stanza, stavano due vassoi, uno con un assortimento di gelatine alla frutta, l’altro con croccantini di diverse forme e colori. Un Bigglesworth stava imboccando con le proprie mani l’ospite d’onore, che se ne stava beatamente sdraiato sul grande divano rosso davanti al tavolino.
Joey accettò la gelatina al limone come se fosse stata una delizia dal paradiso, mentre altri due Bigglesworth si prendevano cura di lui con un bel massaggio dei piedi ed una pedicure degli artigli.
“Hmm,” disse Joey. “Non credevo che avrei ricevuto un’accoglienza così…cordiale.”
“Non ci crederai mai, bel marinaio,” disse Bigglesworth-pedicure, “ma la vita fra queste quattro mura è così noiosa.”
“Già, aggiunse Bigglesworth-manicure, roteando gli occhi al cielo. “Quando usciamo, non si fa che frequentare Bigglesworth! E poi, dentro e fuori casa, non si fa che parlare di Bigglesworth! Bigglesworth qui, Bigglesworth là…”
“Tu sei la prima nota di colore nelle nostre vite,” disse Bigglesworth-bocconcini, e gli posò sulla lingua un croccantino. “E sei molto carino.”
“Noi apprezziamo i carini,” disse Bigglesworth-suonatore, continuando a strimpellare note arabe. “E tu sei anche intelligente, e non hai paura delle cose originali.”
Joey arrossì. “Heh, grazie…” poi roteò gli occhi per la stanza. “Scusatemi, chi di voi è il mio appuntamento? Per quanto mi piaccia la vostra compagnia, non posso uscire con tutti.”
“Potrei essere io,” disse Bigglesworth-bocconcini.
“O potrei essere io,” disse Bigglesworth-pedicure.
“O io,” Bigglesworth-manicure.
“Oh…” Joey si fece improvvisamente triste, “Capisco. Era solo un altro modo per…” per divertirsi alle sue spalle, cucinarselo per poi sghignazzare, perché lui era solo il cane strambo del vicinato. Urrà, che novità!
Joey si mise a sedere, ma ugualmente tentò un abbozzo di sorriso. “In fondo, mi è piaciuta davvero la vostra compagnia. Scusatemi, torno a casa.” E si avviò verso la porta. La cosa peggiore era che non avrebbe avuto neppure Squeak con cui parlare, perché lei ora stava con Spo, e insieme dovevano gestire i topi ex rivoluzionari, e—
“Ehi, bello.” Una mano artigliata gli si posò sulla spalla. Un attimo dopo, Joey fu fatto girare…e Bigglesworth gli piantò un gran bacio sul muso!!
Joey rimase in piedi solo perché la gatta Bigglesworth lo stava reggendo per le spalle. Dalla sua bocca uscirono di nuovo quei versi asfittici, come quando la gatta Cornelia del Circolo Schrodinger gli aveva dato un casto bacetto sulla guancia… “Ih.”
Con le orecchie basse, la gatta gli disse, “Scusaci per averti preso in giro, piccolo. Per quanto mi riguarda, sei una personcina meravigliosamente sensibile e sì, mi farebbe davvero piacere andare a cena con te da ‘Isidoro’. Almeno, questa volta dovrebbero poterci identificare facilmente, giusto?” Voltò la testa verso gli altri gatti, e fece la lingua in particolare ai due maschi che erano riusciti a collezionare una figuraccia imbarazzante epocale, durante una cena a quel ristorante. I due Bigglesworth si erano corteggiati spietatamente, prima di scoprire l’imbarazzante errore di…identificazione…
Bigglesworth prese Joey per le mani. “Magari ci divertiamo, hm? Ora vai a casa e fatti bello, signorino.”
Joey era tornato a sorridere. Scodinzolava freneticamente. “Vengo a prenderti io! Alle otto.” E corse verso la porta.
Quando la porta si fu chiusa, Bigglesworth fece una smorfia come se avesse trangugiato qualcosa di marcio. “Ma che schifo!” Disse ai suoi conviventi. “La prossima volta che perdo una scommessa, abbiate pietà, fatemi baciare una femmina, se proprio deve essere un cane!”
“Nahh, in fondo è grazioso,” disse la vera Bigglesworth, accarezzandosi il mento. “Hai ragione, comunque. Sarà divertente, questa serata.”
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Tiggy »

I see some sneaky cats about to play a prank on Joey, eh?
Jason Mraz wrote: My goal is to show everyone that they, too, can do what they love to do.
Daggy wrote: Look a shadowpriest, what a cutie.... POW
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by valerio »

Mmm...ahhh...who knows with them kitties? :? :mrgreen:
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Tiggy »

Hmm, I don't know..

You?!
Jason Mraz wrote: My goal is to show everyone that they, too, can do what they love to do.
Daggy wrote: Look a shadowpriest, what a cutie.... POW
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Andrea
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Andrea »

He knows...

BTW another great chapter, can't wait to see the next one!!! :D
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IceKitsune
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by IceKitsune »

Well that was a fun chapter Valerio I can't wait to see Joeys date that should be very interesting. :mrgreen:
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lightwolf21
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by lightwolf21 »

Taking another break from homework to get caught up ... and what do I find? Another great update. Now Antares and Aldebaran are speaking Ukrainian! :shock:

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In all seriousness though, I'm glad the two of them finally feel comfortable speaking in their native language. :D
Also ... welcome, newcomer Andrea.
Heh. Look at that... I started an actual Housepets! fan-fic.
https://www.housepetscomic.com/forums/v ... 70#p131370
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valerio
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by valerio »

3.
“RUFUS!!”
Il cane pastore che rispondeva al nome di Dell McBride non capì che si stavano rivolgendo proprio a lui…fino a quando non si trovò stretto fra le braccia di una gatta di un insolito color lavanda!
“Rufus! Omioddio! Sei tu, sei tu, sei proprio tu! Sei vivo!!” Grape stava accarezzandogli ripetutamente la testa, con gli occhi che le minacciavano di schizzare via dalle orbite.
Il povero cane dovette faticare per liberarsi da quella specie di boa constrictor. “Signorina, sì che sono vivo, ma non mi chiamo Rufus! Non so chi sia questo Rufus e la smetta di infestarmi la pelliccia di agenti inquinanti! Per favore!”
Grape riuscì finalmente a ricordarsi che proprio oggi venivano dei nuovi vicini ad abitare nella vecchia casa di Roger e Sasha. “Oh. Ti chiedo scusa, è che…assomigli davvero tanto ad un nostro cugino…” In effetti, agli occhi della gatta Sandwich, quello era il cane di Zio Reuben reincarnato fino all’ultimo pelo. La sola, evidente differenza erano gli occhi. Rufus aveva uno sguardo dolce e un sorriso che scioglieva il cuore. Questo cane qui, invece, sembrava il cugino torvo di King…
E quando il raziocinio riprese il sopravvento in Grape, lei scoprì di provare una profonda antipatia per quel tipo. “Be’, scusami tanto, capo. Ad ogni modo, benvenuto.”
Dell si presentò borbottando appena il proprio nome, mentre si spazzolava sommariamente il pelo. “Grazie, e per favore, evitate di tocca—“ quasi ebbe un infarto, quando sentì un uccello posarsi proprio sulla sua testa!
“Ehi, vecchia cipolla,” disse il corvo Nevermore. “Non ci posso cre-de-re! Sei tornato dai Campi Elisi! Cos’è, ti mancava troppo il tuo vecchio amico Never, eh?”
“Germi…” disse Dell con un filo di voce, prima di svenire.
Aldebaran, che stava accompagnando il nuovo cane, lo prese in braccio. “Forse è meglio portarlo a casa nostra: il suo bagno non è ancora pronto.”
E mentre il cane di Martin si allontanava, Grape disse a Never, “Ricordami che te ne devo una, uccellaccio.”
Il corvo si grattò la testa, poi fece spallucce, decidendo che era meglio non fare domande se quella gatta terribile era in buona…
---
L’ariete dal manto nero di nome Orion sollevò lo sguardo verso il cielo. Era grigio, sì, ma non pioveva. Chissà come mai sentiva gocce di pioggia tutt’intorno…
“Ragazzi, e smettetela, su!” Disse Fox.
Orion si fermò, mentre procedeva lungo la strada. Aveva incontrato abbastanza ‘amichevoli vicini’ da dargli il mal di testa, e aveva la gola secca a furia di spiegare che anche un quattro zampe da fattoria poteva essere un buon animale domestico e non un pezzo da ristorante. L’unico che lo stava trattando decentemente era questo Fox. Tipo simpatico, in fondo, sapeva metterti a tuo agio… “Fox, con chi stai parlan—“
E li vide. Gli incubi oscuri di qualunque ovina creatura dalla notte dei tempi. Una visione ancora più atroce, considerando che quello doveva essere un posto civilizzato, non una foresta dove incontrare dei lupi!
Orion si attaccò disperatamente a Fox. “Non li fare avvicinare, ti pre-eeego!” belò. “Sono troppo giovane per finire nelle loro pance. Finirò in qualche recesso dell’inferno senza il mio Tivo!”
In effetti, a prima vista aveva tutte le ragioni per essere nervoso: i tre lupetti Milton e Daryl stavano osservando con una preoccupante brama quello che per loro era un bel pasto pronto e servito! Le ‘gocce di pioggia’ erano quelle della loro generosa salivazione. Anche se si tenevano a distanza, erano tesi come corde di violino, pronti a saltare addosso al povero Orion appena questi avesse solo provato a fuggire –o, almeno, l’ariete era sicuro che questo sarebbe accaduto. “Beeee…”
In compenso, il pelo di Fox gli si stava drizzando sulla schiena, e l’husky scoprì i denti in uno dei suoi rari ringhi minacciosi. “Adesso smettetela, tutti e quattro! Orion non è la cena, è un vicino e state rovinando tutto il lavoro di Miles e dei furetti, comportandovi così.”
“Sai come si dice,” disse Daryl, facendo un passo in avanti. “Ne sarà valsa la pena.”
Fox assomigliava sempre più ad un lupo lui stesso, ma cominciava ad avere paura anche lui. Aveva dato per scontato che quei lupi si attenessero alle regole della convivenza civile, non che…regredissero a quel modo di fronte a un animale da fattoria, come dei selvaggi che—
E mentre Fox rifletteva sul da farsi, sapendo che ben poche chance aveva contro un lupo adulto e nel pieno delle sue forze, Daryl si era avvicinato ulteriormente… E a quel punto, tese la mano ad Orion. “Molto piacere, vicino. Puoi annusarmela, se vuoi.”
Tipregononmangiarm—uh?” L’ariete aprì gli occhi che aveva tenuto chiusi per la paura, e li sbatté un paio di volte, incredulo sia perché era ancora vivo che per quell’improvviso atteggiamento amichevole.
Fox per poco non sveniva dalla tensione accumulata. “Vuoi dire che..?”
Il lupo fece spallucce. “Come ho detto una volta, prendere in giro voi domestici è fin troppo facile, heh.”
Orion ritrovò d’un colpo la sua baldanza. “Fox, io me ne torno a casa! E non provate a farmi uscire da lì o vi appendo alla parete come tanti trofei!!” E si incamminò al trotto verso la sua abitazione, seguito dal povero cane che non faceva che implorarlo e proferire scuse…
---
Residenza Milton

“Caelia!”
Il nome era stato appena sussurrato da dietro un albero, ma per le sensibili orecchie della giovane lupa fu sufficiente. “Antares?”
La nera zampa spuntò da dietro l’albero a salutarla. “Wurf!”
Caelia, che indossava il suo giubbotto verde di custode della Proprietà Milton, si guardò rapidamente in giro, e poi corse verso l’albero. “Antares, cosa pensi di” e a quel punto fu tirata dietro l’albero e i cuoricini scoppiettarono ancora una volta. “mmmMMMrrrrr!!
I due fidanzati si sedettero sotto l’albero, con la lupa teneramente avvolta dal grosso cane ucraino. “Mi correggo, bel ragazzone: dovresti farmi visita più spesso. E dimmi un po’, come mai questa fretta improvvisa di vedermi? Ancora un paio d’ore e sono a casa, e poi potremo cucinare insieme per i nuovi vicini.” Gli solleticò la gola con un artiglio. “Scommetto che sai fare la migliore bistecca del vicinato.”
Se il maschio non avesse avuto il moncherino proprio dei doberman, sarebbe decollato a furia di agitare la coda. “Veramente, ero venuto per…ah, chiederti se hai parlato con tuo padre. Di noi.”
“Oh-ho, abbiamo un cucciolo impaziente, eh?”
Antares si fece serio. “Non voglio che tu te ne vada. Non…non faccio che pensare a te, a quello che potremo fare insieme, ma se tu lasci i Gardens, io dovrò restare, e mi si spezzerebbe il cuore. Ti amo.”
Caelia sospirò e gli accarezzò il naso. “Sei proprio sicuro? Guarda che un impegno con un lupo è una cosa seria. E questo non è ne’ il posto ne’ il momento adatto per parlarne.” Si alzò in piedi. “Che ne dici di aspettare fino a domani hm? Stasera c’è la festa per i vicini, e papà sarà troppo occupato a cucinare per pensare ad altro.”
“Domani? Promesso?”
Caelia gli strinse le mani. “Promesso, bel cucciolone. Ora vai via, su, prima che debba metterti agli arresti per violazione di proprietà privata. I furetti sono molto creativi, quando si tratta di punizioni: credo che usino gelatina dolce e cannoni caricati a scoiattoli…”
---
Casa Parker. Sera.

“Ecco qua,” disse Simon Parker, finendo di fissare il collare azzurro al collo del suo cane. “Un vero signorino.”
Joey si rimirò allo specchio. Quel collare glielo aveva regalato Fido per festeggiare il primo Picnic dell’Amicizia della Common Life Society, il club che Joey aveva fondato per le coppie animali miste. Fido si era fatto promettere che quel collare di lusso sarebbe stato indossato solo per gli appuntamenti galanti e per il matrimonio. All’epoca, Joey era sicuro che si trattava di una bonaria presa in giro... Heh, una cerimonia nuziale fra cane e gatto, figurarsi! Era già un miracolo che almeno una coppia si fosse fatta avanti davanti a tutti, e Peanut e Grape non erano neppure membri del club!
E adesso di nozze ce n’erano state tre! Fido e Sabrina erano una certezza, e sei coppie del CLSC avevano già prenotato i servizi di Padre William Ghetti dell’Ordine di Sant’Antonio Abate!
Per la prima volta nella sua giovane vita, la parola ‘fidanzata’ non era più un miraggio. E forse, avrebbe un giorno portato quel collare alle proprie nozze...
Ma, per ora, doveva superare la prima prova, la più difficile! Il suo primo appuntamento con una gatta! E nientemeno che una Bigglesworth!
Simon gli mise le mani sulle spalle per tranquillizzarlo. “Ehi, campione, stai tremando tutto.”
Joey tirò un profondo respiro. “Papà...tu non avevi paura, al tuo primo appuntamento?”
L’umano gli diede un bacio sulla testa, poi lo voltò e si accosciò davanti a lui. “Terrorizzato. Ricordo come rimasi per venti minuti come un allocco davanti alla porta di casa di Kate, la sera del ballo scolastico. Ero lì, un adolescente brufoloso, vestito di tutto punto, ed ero assolutamente sicuro che se avessi toccato il campanello, mi sarei preso una scossa letale, e mi sentivo i ragni in gola.”
A quell’immagine così impacciata del suo genitore, Joey ridacchiò. “Allora ho preso qualcosa da te, eh?”
Simon non resistette e gli arruffò la testa. “Perché credi che avessi scelto te?” Joey sbuffò e prese il pettine; si voltò di nuovo verso lo specchio e provò a risistemarsi quel ciuffo ribelle. Curiosamente, Joey era davvero stato il primo ad essere stato preso, nella cucciolata che comprendeva Fido e Bino. Simon Parker non aveva avuto dubbi, lo aveva visto ed era stato subito amore...
Bussarono alla porta.
Simon uscì dalla camera. “Vado io, tu sistemati e cerca di calmarti, dac?”

Simon aprì la porta. Sperava proprio che non fosse Lester o qualcun altro degli...strani amici di Joey. Davvero, quel ragazzo doveva iniziare a frequentare dei cani più normali... “Bigglesworth?”
La gatta siamese era in piedi sulla porta, e reggeva un osso di gomma ancora bene incellofanato fra le due mani come fosse stata un’offerta sacrificale. “Ah, non so se queste cose gli piacciono, ma è la prima che mi è venuta in mente. Senza offesa, eh?”
Simon era perplesso. “Non doveva essere lui a venire da te? Alle otto?”
Bigglesworth entrò in casa tutta baldanzosa. “Ah, sì, il solito conformismo del cavaliere e della dama. Be’, siamo nel 21° secolo, e anche le dame sanno essere intraprendenti quan—Che c’è?”
Simon le si era parato davanti, e la fissava con aperta diffidenza, le braccia incrociate al petto. “C’è che voglio che tu sappia una cosa, signorina: il mio Joey è una creatura dal cuore grande come il mondo e molto sensibile, e gli voglio un bene dell’anima. Tu o i tuoi nove gemellini fategli uno scherzo, e io mi faccio uno zerbino nuovo. Rendo l’idea?”
La gatta gli mostrò un sorriso dentato che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere amichevole. “Sarò bravina.”
“Bigglesworth!” esclamò Joey dall’ammezzato. “Che bella sorpresa!” Dopodiché corse giù a tutta birra, e andò ad abbracciare la siamese. “Sei proprio stupenda! Belle ciglia, anche.”
La gatta si sfiorò le ciglia che si era fatta pettinare con santa pazienza. “Grazie. L’idea me l’ha data Grape, almeno così non si fa confusione. Tu, invece, ma che bel collarino! Hai gusto, mio cavaliere.”
Joey arrossì tutto. “Eeeh, grazie... Senti, ma hai un nome che non sia solo Bigglesworth? Non so, ma chiamarti con un nome così...mascolino per una serata romantica mi mette un po’ a disagio.”
La gatta sollevò lo sguardo, mentre ci pensava su. “Hmm...tu che nome mi daresti?”
Joey imitò l’espressione e la posa di lei come in uno specchio. “Hmm...Blanche. Blanche Bigglesworth suona bene, tu che ne dici?”
“E Blanche sia, piccolo,” disse lei dandogli poi un bacetto. “E ora su, che voglio vedere se hai anche gusto nello scegliere un pasto come si deve—E ora cosa?” aggiunse con un tono di colpo molto meno galante, rivolta al Papà di Joey.
L’uomo stava tendendo due biglietti rossi. “Joey ha pensato che un’occasione speciale meritasse una serata speciale, e mi ha fatto prendere questi. Doveva essere lui a consegnarli, ma già che ci siamo...”
La gatta prese i biglietti e li osservò con crescente stupore. Deglutì, sia per la sorpresa che per l’acquolina in bocca: due cene complete al Rex’s Best, e noleggio di DVD da Blockbuster, popcorn incluso! Blanche stava per piangere. “Joey, questo è...” Abbracciò il cane con forza. “Sei un vero signore, e sarò la tua dama fino a mezzanotte! Non so perché, ma Mamma ha la fissa di volerci tutti a casa per quell’ora.”
Joey fece un inchino, e poi le tese il gomito. “E allora a casa per mezzanotte sarai. Pronta?”
“Pronta.”

Dopo che furono usciti di casa, nove teste spuntarono da ogni possibile angolo della strada –lampioni, tombini, steccati e cespugli. E nove gatti fecero in coro, “D’AAAWWW!!”
“Siete solo invidiosi!” gridò loro di rimando Blanche.
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Barkeron »

"Ferrets are very creative when it comes to punishment, I believe that use gelatin dessert and guns loaded with squirrels ... " Lol what? :lol:
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by valerio »

Couldn't resist citing the alt-text from this strip
https://www.housepetscomic.com/2010/08/ ... -on-earth/
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Barkeron »

valerio wrote:Couldn't resist citing the alt-text from this strip
https://www.housepetscomic.com/2010/08/ ... -on-earth/
Well, that's why its so funny. lol.
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Andrea
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Andrea »

I lol'd almost every single second XD CANNONI A SCOIATTOLI E PISCINE DI GELATINA FTW! :mrgreen:
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by IceKitsune »

:lol: Oh man Valerio that was great the use of the Alt-text and then the ending with all the Bigglesworths was great. Also the wolves interaction with Orion was funny as heck. I can't wait for more Valerio :mrgreen:
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valerio
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by valerio »

4.
Ristorante Rex,’s Best, Baylon Gardens

Considerate le paghette che ricevevano, gli animali domestici che volevano trattarsi bene potevano permettersi pochi posti. Ai gatti andava ‘Isidoro’, nei pressi di una discarica. Ai cani, ‘Sansone’, che stava dall’altro lato della stessa discarica.
Rex’s Best era il ristorante per le famiglie. Nessun animale disponeva da solo di abbastanza soldi per un pranzo o una cena come si doveva. Era come andare alla Pergola di Roma.
Per questo ‘Blanche’ Bigglesworth era al settimo cielo, stasera, per essere insieme ad un cane carino come quel Joey senza umani al loro tavolo. “Hai avuto un’idea davvero meravigliosa, Joey,” disse la gatta. Blanche non era il suo nome, lei si chiamava Mr. Bigglesworth come i suoi nove gemelli, fra parenti e conviventi. Il nome le era stato dato da Joey, per distinguerla dagli altri, ed aveva attecchito. “Ti sarà costato una fortuna!” Continuò, mentre attendevano il gelato. “Fare qualunque cosa con Mamma è una tale seccatura, ogni volta finisce che solo uno di noi si prende qualcosa di speciale, tutto a turno. Lei ci vuole tanto bene, ma siamo così tanti che non riesce a fare un regalo per tutti.” Abbassò il menu per lanciare a Joey un sorriso amorevole. “E tu spendi la tua paghetta di mesi per dare ad una signorina una bella serata. Sei proprio incredibile.”
Joey si sentiva come se gli avessero fatto una trasfusione di sangue di lupo. “Eh, solo il meglio per una bella ragazza, giusto?”
“Ohh, ardito. E dire che ti facevamo così timidino.” Blanche si chinò in avanti, i gomiti appoggiati al tavolo, guardandolo con lo sguardo più malizioso che lui avesse mai visto in occhi felini.
Joey andò per un secondo o due in catalessi, prima che un archetto di violino lo colpisse alla testa. “Ow.”
“Coraggio, bello, non perdere il ritmo proprio adesso!” disse Mr. Bigglesworth mentre suonava una melodia tzigana.
“Fiori per la bella coppia?” disse Bigglesworth, vestito da vecchia fioraia, mentre dal cestino di paglia prendeva un mazzetto di fiori non proprio freschissimi. Li mise sotto il naso di Joey, che fu colto da una zaffata che stranamente gli ricordava odore di cimitero.
Nel tentativo di distrarsi da quelle interferenze, il suo sguardo seguì quello di Blanche, che stava osservando la vetrata dietro di lui. La gatta sembrava decisamente pronta ad una sfuriata del nono Mercalli. Joey capì perché, quando vide quattro dei rimanenti Bigglesworth, vestiti da cheerleader, mentre agitavano i pompon nel mezzo del parcheggio, e tre che reggevano uno stendardo i cui caratteri sommariamente dipinti gridavano
WE-GO-JOOOEY!!
La povera gatta sembrava pronta a scavarsi la fossa da sola. “Ti prego, credimi, a loro modo stanno cercando di aiutarci. Non ti vogliono prendere in giro.”
In quel momento, arrivò la cameriera con i dolci. La ragazza rivolse un sorriso di cortesia ai due strani gatti, ma non disse nulla –in fondo, erano buffi e fin quando i clienti non si lamentavano, non era vietato loro stare lì…
Joey si tagliò un boccone di torta alla crema. Con l’altra mano accarezzò quella libera di Blanche. “Non ti preoccupare: rimarrà comunque una serata indimenticabile…” le fece l’occhiolino. “E dobbiamo ancora vedere il nostro film. Ti piace il popcorn al caramello?”
“Il mio preferito. Posso rimanere a dormire da te, stanotte?”
Joey, che stava masticando la sua torta, minacciò di strozzarsi. Tracannò un bicchier d’acqua e si colpì ripetutamente il petto. “..Scusa?” quasi rantolò.
“Gli altri mi copriranno. Tanto Mamma non azzecca mai la conta dell’appello. Una volta siamo riusciti a farle credere di essere dieci quando eravamo in cinque. Non sono mai stata da un ragazzo, per la notte, e sono assolutamente sicura che tu sarai un perfetto gentilcane. Mi sbaglio?”
“Sì! CIOE’ NO! Sarò perfetto, io… Sei bellissima.”
La punta della coda di Blanche si agitò, mentre il violino di Bigglesworth si struggeva in una lenta melodia e l’odore di cimitero si faceva più pungente. “Per questo mi piaci: tu riesci a vedere gli altri. Non ti fermi alle apparenze. Per gli altri, io sono solo Bigglesworth. Per te, sono Blanche. Quindi, coraggio, finiamo questa cenetta e vediamo se sei bravo a sceglierti i film, e a fare le coccole…”

Dall’esterno del ristorante, si udirono due gatti scambiarsi frasi trafelate.
“Codice blu! Lo stiamo perdendo!”
“Coraggio ragazzo, non mollare”
“Carica a 200... Libera!”
Poi un tremendo lampo di luce riempì la vetrata.
---
Casa Milton

“Ow,” disse Daryl, quando la nuova borsa del ghiaccio gli fu appoggiata sull’occhio gonfio.
Lucrezia non mostrò compassione per il cognato. “Ben ti sta, balordo che non sei altro! La tua bravata ci è costata l’invito alla festa, e lo sai quanto Miles ed io ci teniamo a questi eventi sociali degli umani. Sai quanto sono importanti, e tu ti metti a giocare al lupo cattivo con un vicino. Ti farai tutti i turni di guardia, ci mettiamo qualcun altro a custodire i cuccioli.”
Nonostante il male, il maschio ridacchiò. “Ne è valsa totalmente la pena... Però, non credevo che la sua padrona fosse così forte. Ow. Ha un gancio fenomenale, glielo concedo.”
Lucrezia sospirò. Adesso il povero Miles doveva pensare a recuperare fiducia fra i vicini, era meglio pensare a qualcosa e in fretta…
---
Accademia Hunters del Corpo di Polizia Cinofila, Wyndham County

L’ufficiale canino che rispondeva al nome di Budweiser sedeva sul bordo del tetto dell’edificio che ospitava gli alloggi ufficiali.
Era il solo posto dove avrebbe potuto fare una chiacchierata in santa pace, con la compagnia di un goccetto di anice.
La sera era fresca, il cielo venato di grigio, senza luna. Le stelle sembravano persino più brillanti, stasera...
Il giubbotto di Budweiser giaceva dietro di lui, così come il collare. Il cane bevve un altro goccio di anice. Cavolo, per una volta tanto era lui a sentirsi nervoso...
Il suo naso colse l’odore della persona che aveva mandato a chiamare ancora prima di sentirlo dire, “Volevi parlarmi, papà?”
Bud annuì, e diede una pacca al bordo di cemento. “Siediti, figliolo.”
Peanut prese posto accanto al sergente istruttore. Osservò, perplesso, da capo a piedi la figura...nuda che reggeva una bottiglietta di anice.
“Stasera non ti parla il tuo sergente istruttore, Peanut. Stasera non sei una recluta. Anzi, fammi un favore, togliti quella roba di dosso, su. Fatti vedere bene dal tuo vecchio.”
Con gesti esitanti, Peanut Butter si tolse prima il giubbotto blu e poi il collare. Bud annuì soddisfatto. “Come ti sei fatto grande... Vorrei che tua madre e tua sorella potessero vederti.”
Peanut deglutì. “Sai...niente di loro?”
Bud scosse piano la testa. “Diciamo che è anche per questo che volevo parlarti. Mi avevi riconosciuto subito, immagino.”
Peanut annuì, mostrando un incerto sorriso. Gli sfuggì un breve scodinzolio, “Non ho mai dimenticato il tuo odore. Avrei voluto davvero salutarti, ma ho visto come ti comportavi con gli altri...e non volevo farti sfigurare.”
“Hm, molto bravo. Sei dolce e gentile come tua madre, ma almeno il senso di responsabilità lo hai preso da me.”
Stavolta Peanut scodinzolò più apertamente. “Grazie. Posso abbracciarti?”
“Fatti sotto. Scusa se non ti offro da bere, ma heh, è un vizio che non mi va di farti imparare.”
Peanut si chinò di lato per potere avvolgere il padre biologico. “Mi sei mancato tanto,” sussurrò. Era per questo che poteva sopportare ogni difficoltà del corso: sapere che, a suo modo, suo padre era lì, e vegliava su di lui, lo forgiava per farlo diventare un cane migliore...
Bud chiuse la bottiglietta. Meglio essere sobrio per quello che stava per dire. “Figliolo... Ti ho sentito parlare con quel tuo amico, Bino, a proposito di tua...moglie.”
Peanut cessò l’abbraccio. Si mise le mani in grembo e prese a toccarsi la punta delle dita, lo sguardo basso. “Mi disapprovi?” Fino a quel momento, aveva imparato a non curarsi più dei giudizi negativi degli altri. Tanto, i suoi amici e i suoi genitori lo sostenevano, e questo era l’importante... Ma ci teneva davvero al giudizio di suo padre, ora che poteva parlargli. Come tanti altri animali domestici, era raro che la prole restasse con i genitori, e uno dei più grandi desideri di quell’importante parte della comunità dei Gardens era di potere incontrare i propri consanguinei almeno una volta.
Bud mise una mano intorno alle spalle del figlio. Gli rivolse il primo, caldo sorriso da quando Peanut era arrivato lì. “No. Anzi, sono fiero di te.”
Per poco, Peanut non cadde dal balcone. Sul-sul serio??”
Bud annuì. “Hai trasformato il tuo amore in una forza capace di vincere le barriere della specie e delle convenzioni sociali. Sei arrivato a sposare una gatta... Heh, è stato l’evento dell’anno dopo che è finito sul blog di Simon dice... Perché credi di essere finito nella mia classe? Volevo vedere con i miei occhi quanto fosse in gamba il sangue del mio sangue.”
Peanut si sentiva scoppiare. Se al posto della coda avesse avuto una miccia, sarebbe volato fin sulla Luna!
“Anche se sono passati pochi giorni, figlioli, sono assolutamente certo che saresti il migliore del corso, secondo solo a Fido. E non lo dico per nepotismo...” Bud sospirò. “Per questo volevo parlarti, in privato.”
Peanut vide una strana luce negli occhi di suo padre: un’espressione che parlava insieme di orgoglio e tristezza.
Budweiser disse, “Volevo essere io a dirtelo e a spiegartelo: non sarai mai un poliziotto, figliolo. Non te lo permetterò.”

Stagione II
Episodio 11
FIN
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by lightwolf21 »

Noooooooooo! :(
What a twist! Valerio. Just when I thought you couldn't surprise me anymore. :shock:
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by IceKitsune »

:shock: Well that was unexpected I didn't see Bud being Peanuts father coming (Was I suppose to It feels like I missed it) That was a great twist at the end there Valerio. I wonder what will happen next. Also Joeys date seems to be going pretty well. I can't wait for more Valerio.
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by valerio »

hehe! The old dog was a kind concession of Zander from his 'Through the Lapses of Time'.... Go checkie.
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by IceKitsune »

Ah ok then the translated description from when he was introduced sucked and thats why I didn't see it coming. And also to go on a small tangent here I wish Zander would continue Through the Lapses of Time.
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Andrea
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Andrea »

WOW, really good chapter... again :mrgreen: I was expecting Bud was the father since the first time (probably because being Italian helped me to comprehend more the text XD).
Oh my god, what happened to Daryl?and who is the mysterious guy outside the restaurant?
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by valerio »

Andrea wrote:WOW, really good chapter... again :mrgreen: I was expecting Bud was the father since the first time (probably because being Italian helped me to comprehend more the text XD).
Oh my god, what happened to Daryl?and who is the mysterious guy outside the restaurant?
Yes, I guess you had a tad of an advantage.
Well, as you can imagine, you don't want to mess with an aussie rancher, even if it's a woman. ;)
There was no mysterious guy outside the restaurant. Maybe the scene was poorly written :oops: The idea was that two Bigglesworths treated the poor puppy as a cardiac case...you know, in a comic, exaggerated fashion...
O well.
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Barkeron
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Re: Housepets! La serie-S.II Ep.11-CuoreAmore & Nuovi vicini

Post by Barkeron »

Whoa! Unbelievable :shock: The drill sergeant is Peanut's dad? And this Bud character. he is from the lapse of time story inst he? Wow Val, what a twist....
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